domenica 2 maggio 2010

UNO "SCHELETRO NELL'ARMADIO" DEL SINDACO MINGANTI

di C.B.
Esiste una realtà sul territorio di Cà de Fabbri che non tutti conoscono, in quanto non rappresenta certo un fiore all’occhiello, né dell’Amministrazione Comunale precedente, né di quella attuale del Sindaco Lorenzo Minganti.
Si tratta di una situazione di possibile degrado ambientale, forse pericolosa per la salute, che era presente ancora quando il nostro Primo Cittadino ricopriva la carica di Assessore all’Urbanistica, e che quindi non può fingere di non esserne a conoscenza.
Il Sindaco ha semplicemente ignorato il problema, assumendo così un colpevole ruolo di accondiscendenza e rendendosi complice di una situazione drammaticamente esplosiva.
Il fattaccio risale a quando furono realizzati nel territorio di Cà de Fabbri, a lato di Via Ronchi, nella laterale Via F.lli Cervi, i nuovi insediamenti abitativi.
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Sembra che a causa di un errore di progettazione dell’Ingegnere addetto ai lavori, non furono espletate le necessarie misure atte a convogliare le acque nere di scarico negli appositi pozzi previsti dalle normative di legge.
Si corse ai ripari provvedendo alla realizzazione, a spese del “colpevole”, di quanto necessario, ma eseguendo evidentemente un intervento non risolutivo, ma anzi poco efficace.
Prova ne è il fatto che, da anni, le acque fognarie delle villette edificate a quell’epoca, insieme anche a quelle dei nuovi insediamenti, vengono scaricate in un canale che scorre parallelo a queste ultime, a lato dell’area boschiva.
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Questo canale, passando sotto la strada sterrata (nominata Canaletto) prosegue la sua corsa in direzione della zona industriale, e finisce intersecandosi con il torrente della Bruciata, nel quale riversa i suoi liquami.
Tutta la zona è contaminata da anni di scarichi fognari a cielo aperto, ed ha assunto le caratteristiche di una immensa cloaca, maleodorante e puzzolente.
I miasmi rendono tutta l’area irrespirabile, e il fetore prodotto a volte raggiunge livelli inaccettabili.
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Le acque, o meglio i liquami nerastri e putrescenti che la sostituiscono, sono diventati il rifugio di grossi ratti, che sguazzando nel loro elemento preferito diventano protagonisti di una situazione ambientale che sfiora l’incredibile.
Le malattie derivanti da una serie di fattori concomitanti presenti in un tale contesto possono essere devastanti, e la trasmissione delle stesse può sviluppare caratteristiche epidemiologiche preoccupanti.
Pensiamo alla trasmissione di patologie come la leptospirosi, il colera, il tifo, la salmonellosi, la toxoplasmosi o la leishmaniosi.
Nutrie gigantesche si cibano di escrementi nuotando nella fogna a cielo aperto, per poi passare alle colture circostanti, come il grano, le cipolle, e quant’altro trovano a loro disposizione.
Il tifo, o il colera, sono in perenne agguato, mentre il Sindaco beandosi della complicità dei suoi Assessori, stanzia fondi pubblici per la realizzazione di pozzi artesiani, necessari ad innaffiare l’erbetta di qualche campetto sportivo, oppure per attivare impianti audio esterni al teatro, necessari alle sue rappresentazioni mediatiche.

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Questa situazione, altro non è che l’ennesima dimostrazione di come Lorenzo Minganti sia interessato ai problemi del territorio, alla salute e al benessere dei cittadini Minerbiesi, e di come la sua scala di priorità sia subordinata ad interessi di partito non convergenti con quelli della popolazione.
Il Primo Cittadino evita accuratamente di prendere in considerazione i problemi evidenziati, recependo con fastidio qualsiasi segnalazione, ed interpretando un ruolo di supponenza e di arroganza.
Tornando agli scarichi illegali, mi chiedo quale ufficio tecnico comunale abbia potuto dare il via libera all’abitabilità degli insediamenti abitativi, nonostante esista una palese violazione della legge.

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Mi chiedo anche come mai gli organi di Polizia Municipale, così attivi nel multare col telelaser in via Mora chiunque superi i 30 Km orari, non siano così efficienti nel rilevare tale pesante irregolarità a Cà de Fabbri.
Viene anche spontaneo chiedersi il perchè abbiano sempre taciuto, continuando ancora oggi a fare finta di niente.
Mi sembra che questa grave responsabilità accomuni il Sindaco, gli Assessori, e il Comando di Polizia Municipale in un insieme di omissioni e di irregolarità che hanno il sapore di connivenza verso chi, o cosa, ha permesso che si verificasse.
Quale altra spiegazione ?
Ce la dia, il Sindaco Minganti, pubblicamente !
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Sia anche conscio del fatto che su questo misfatto non demorderemo, ma continueremo a vigilare finchè la salute dei nostri concittadini di Cà de Fabbri non sarà tutelata.

Invitiamo il Primo Cittadino a recarsi sul posto e a raccogliere alcuni campioni dei liquami, ricchi di batteri fecali freschi freschi, e a tenerseli sulla sua scrivania, per provare la stessa nausea che da annni provano i residenti della zona.

Per inciso, questo inquinamento ambientale si estende verso i territori più lontani, a causa della diramazione del percorso, che prosegue in direzione Minerbio.
Eventuali pesci pescati lontani da lì e consumati a scopo alimentare, possono essere contaminati, e produrre effetti spaventosi all’ignaro pescatore.
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La trasmissione di malattie può avvenire anche a causa di qualche uccello di palude, come gli aironi, che trovano sostentamento nelle acque basse, nutrendosi di rettili, anfibi, e piccoli pesci.
Mediti, caro Sindaco, sulle proporzioni che può assumere un evento scaturito dalla sua mancanza di responsabilità, dalla sua inefficienza, e dal suo scarso senso civico, anche se tutte queste caratteristiche dovrebbero appartenerle, in quanto pagato dai cittadini proprio per interpretare un ruolo che le comprende istituzionalmente.
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Daremo massima diffusione a questa situazione, fino a quando l’Amministrazione Comunale non si attiverà per risolverla, sperando che, nel frattempo, nessuno si prenda il tifo o il colera.
C.B. per La vostra Lista Civica .

2 commenti:

  1. ¨Pensiamo alla trasmissione di patologie come la leptospirosi, il colera, il tifo, la salmonellosi, la toxoplasmosi o la leishmaniosi.¨
    Vediamo un po´....
    Leptospirosi: l’uomo si infetta attraverso il contatto con le urine dei mammiferi portatori, principalmente ratti, ma non solo: il Serovar canicola può essere eliminata dai cani, quindi volendo ci potrebbe anche stare. In particolare il bagno in acque infette è molto pericoloso, soprattutto in acque stagnanti, in estate o autunno. Ovviamente tutti i minatori, raccoglitori di riso o di canna da zucchero, di ca´ de Fabbri, cosí come i numerosi soldati che fanno trincee in questo canale sono a rischio!

    Colera: Cito da www.epicentro.iss.it:
    ¨Il colera è una malattia a trasmissione oro-fecale: può essere contratta in seguito all'ingestione di acqua o alimenti contaminati da materiale fecale di individui infetti (malati o portatori sani o convalescenti). I cibi più a rischio per la trasmissione della malattia sono quelli crudi o poco cotti e, in particolare, i frutti di mare.¨
    E qui la preoccupazione si fa seria: che ne sará della famosa ¨Cozza di Canaletto di Ca' de Fabbri¨?
    Stesso dicasi per il tifo.

    Per la salmonellosi poi credo la situazione sia in effetti drammatica: la diffusione avviene causa alimenti, o acqua contaminata, se non attraverso il contagio di piccoli animali domestici (e chi non desidera in casa una piccola e dolce nutria?)
    Il principale veicolo di contagio sono proprio gli alimenti quali uova, latte e carne. E il pensiero va a tutti quegli animali degli allevatori di ca'de fabbri, che pascolano o razzolano in prossimitá del suddetto canaletto.

    E la toxoplasmosi? Vero é che chiunque possegga un gatto, pur vivendo nel centro di New York potrebbe da questo contrarre la toxoplasmosi, che diventa danno reale solo per le donne in stato di gravidanza, da cui il monitoraggio continuo da parte dei medici... ma vuoi mettere il toxoplasma di Ca'de fabbri?

    Infine la leishmaniosi... come si fa a sottovalutare un rischio del genere. COme si fa a sottovalutare una patologia che é caratteristica del cane, e soprattutto tipica del centro sud dove é particolarmente diffuso l´insetto vettore... ma putacaso un pappatacio terrone dovesse capitare da queste parti dove vuoi che vada a vivere se non nel canaletto di Ca'de Fabbri?

    Insomma, questa amministrazione sarebbe da denunciare per provocata strage!

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  2. troppo bella questa sua disquisizione parla lei per bocca del sindaco....... e' vero il primo cittadino mi risulta essere un avvocato.......
    ma le consiglio vivamente di rivedere alcuni aspetti epidemiologici di certe infezioni od infestioni ....... mi fa sorridere la pseudosicurezza ma lo sa' che ci sono vechie denunce in merito a questo canale depositate presso gli uffici giudiziari quindi stia bene attenta a difendere a spada tratta qualcuno indifendibile........... consiglio spassionato

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