Yoani Maria Sánchez Cordera è nata a Cuba, a L’Avana, il 4 settembre 1975.
Nella stessa cittadina cubana si è laureata in filologia, ed oggi è una giornalista che svolge attività di attivismo politico, denunciando i soprusi dell’amministrazione castrista.
Per un certo periodo (2002) ha vissuto in Svizzera (nella parte tedesca), dove ha imparato ad usare il web, poi, è tornata a Cuba nel 2004 per motivi familiari.
Nel 2007 ha creato un blog chiamato “Generaciòn Y”.
L’indirizzo del blog è : http://www.desdecuba.com/generaciony/
Ciò è stato possibile per mezzo della collaborazione di un server tedesco, che le ha permesso così di ottenere fama a livello internazionale, grazie alle pubblicazioni di cronache di vita cubana, caratterizzate da un tono di accesa critica verso il governo.
Il blog è tradotto oggi in 18 lingue ed è quindi fruibile in tutto il mondo, tranne che dagli abitanti dell’isola stessa di Cuba, a causa della censura ufficiale.
Il regime castrista perseguita infatti la giornalista blogger facendone oggetto di repressione, anche cruenta, oltre che mediante vandalizzazione delle pagine del blog.
In Italia, i suoi articoli sono editi dalla rivista “Internazionale” e dal quotidiano “La Stampa”, che pubblica il suo blog sul sito
Nell'aprile 2007, è stata pubblicata presso Rizzoli una raccolta di post del suo blog col titolo “Cuba Libre - vivere e scrivere all'Avana”, curata e tradotta da Gordiano Lupi.
Il 6 novembre 2009 Yoani Sanchez è stata arrestata mentre percorreva le strade de L'Avana per recarsi a una manifestazione contro la violenza, insieme ad altri blogger amici.
Secondo quanto riportato dagli stessi tramite Twitter, mediante interviste, e infine sul blog di Yoani, Generación Y, il gruppo ha subito “abusi verbali e pesanti percosse”.
L'episodio è stato ampiamente ripreso (e commentato) dalla blogosfera e dai media internazionali, incluso un lancio dell'agenzia Reuters.
Altre fonti, vicine ideologicamente al regime dittatoriale cubano, tentano di screditare Yoani Sanchez addossandone un ruolo di finta dissidente finanziata dagli americani in chiave anticastrista.
La valenza politica della voce di opposizione ad uno dei più feroci regimi dittatoriali di estrazione comunista ancora esistenti è indubbiamente considerevole, e ciò ha reso a Yoani una vera e propria valanga di riconoscimenti internazionali.
Ha ottenuto infatti :
il premio di Giornalismo Ortega y Gasset (2008);
il premio Maria Moors Cabot (2008) della prestigiosa Columbia University statunitense.
Analogamente, la blogger è stata selezionata tra le 100 persone più influenti al mondo dalla rivista Time (2008),in compagnia di G.W. Bush, Hu Jintao e il Dalai Lama.
Il suo blog è stato incluso nella lista dei migliori 25 blog al mondo dalla catena CNN e dalla rivista Time (2008).
Il 30 novembre 2008, il quotidiano spagnolo El Paìs l'ha inclusa nella lista delle 100 personalità ispano-americane più influenti dell'anno.
La rivista Foreign Office ha fatto di meglio nel dicembre 2008 includendola tra i 10 intellettuali più importanti dell'anno, e la rivista messicana Gato Pardo ha fatto lo stesso per l'anno 2008.
Questi importanti riconoscimenti aleggiano intorno alla sua persona, fornendole una sorta di protezione internazionale, grazie alla quale forse, non subirà la stessa sorte di chi si oppone ai regimi di stampo comunista.
Pensiamo alla grande giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa a colpi di pistola nell’ascensore del palazzo in cui abitava, in pieno centro a Mosca.
Il sito di Yoani contiene un appello a firmare una petizione per il rilascio dei detenuti politici incarcerati dal regime castrista.
A questo indirizzo :
“Per il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri politici detenuti nelle carceri cubane; per il rispetto all'esercizio, la promozione e la difesa dei diritti umani in qualunque parte del mondo; per il decoro e il valore di Orlando Zapata Tamayo, ingiustamente imprigionato e brutalmente torturato nelle carceri castriste, morto a causa dello sciopero della fame intrapreso per denunciare questi crimini e la mancanza di diritti e di democrazia nel suo paese; per il rispetto della vita di chiunque corra il rischio di morire come lui per impedire che il governo di Fidel e Raúl Castro continui a eliminare fisicamente coloro che lo criticano e gli oppositori pacifici, condannandoli a pene fino a 28 anni di carcere per "delitti" di opinione; per il rispetto della integrità fisica e morale di ogni persona; firmiamo questa carta ed esortiamo tutti coloro che hanno scelto di difendere la propria libertà e la libertà degli altri a firmarla.”
Invito tutti coloro che hanno a cuore i princìpi di libertà fondamentali per una coesistenza democratica, a firmare l’appello, in modo da far sentire al Governo cubano la nostra voce di protesta e di dissenso.
Vorrrei far notare a quanti stessero leggendo questo post, la differenza tra chi può scrivere qui in Italia, nella democratica Europa, e chi invece può farlo solo nascondendosi, a Cuba.
La differenza è che noi non temiamo ritorsioni e possiamo eviscerare qualsiasi problema, protetti dalla legge n° 21 della Costituzione Italiana, che ci permette di esprimere liberamente il nostro pensiero.
La differenza è, d’altro canto, che a Cuba si può venire incarcerati, torturati, percossi, umiliati e ridotti al silenzio, in nome di un Comunismo mai sopito, ideologicamente attivo e devastante nei suoi effetti pratici.
Sosteniamo questi dissidenti, facendogli sentire il nostro calore.
Ricordiamo anche il sacrificio di chi, purtroppo, è stato immolato suo malgrado per aver reagito ostacolando il percorso intriso di sangue del regime di turno.
Ricordiamo i martiri giornalisti russi, quelli cubani, quelli cinesi e tibetani, in un lungo e fraterno abbraccio ideale, e facciamo nostri i valori di libertà per i quali costoro hanno dato la vita.
Onore e rispetto a Yoani Sanchez.
Disprezzo e riprovazione per i comunisti, non solo cubani.
La vostra Lista Civica
Bravi!
RispondiEliminaGordiano Lupi
www.infol.it/lupi
Una piattaforma per Cuba democratica
RispondiEliminaTra i promotori Pedro Almodovar e Mario Vargas Llosa
Il regista Pedro Almódovar, gli scrittori Mario Vargas Llosa e Luis Mateo Díez, oltre ad altre personalità di rilievo della cultura ispanica, hanno firmato un testo che dovrebbe stimolare e mobilitare la società spagnola per appoggiare il processo di democratizzazione di Cuba. È stata creata una piattaforma cittadina creata recentemente con questo scopo e battezzata Piattaforma di Spagnoli per la Democratizzazione di Cuba. In questo momento, a Madrid, si sta tenendo una conferenza stampa su questo tema. Yoani Sánchez ha dato la notizia sul suo Twitter, dopo che la rivista cubana dell’esilio Penultimos Días aveva diffuso la notizia. Dal 7 maggio è on line anche un sito Internet: http://www.plataformaporcuba.com/.
Questo il Manifesto firmato da promotori e partecipanti:
Cuba sta sopportando una feroce e dolorosa dittatura che mantiene il paese nella miseria. Una dittatura che nei suoi ultimi giorni si mostra spietata e sorda nei confronti delle voci che reclamano libertà e democrazia. La questione cubana è oggi una questione di diritti umani fondamentali ed essenziali. Qui si tratta di scegliere tra democrazia e totalitarismo. Noi spagnoli sappiamo molto bene che niente può giustificare la mancanza di libertà. Aiutiamo il popolo cubano perché raggiunga la democrazia prima possibile. Non lasciamo soli i cubani!
Tra i primi firmatari del documento troviamo Victoria Abril, Alaska, Ana Belén, Carmen Maura e molti altri.
I cubani che lottano contro la dittatura da oggi sono meno soli.
Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi
Es una joven valiente, yo se lo que se sufre en Cuba cuando se trata de defender los propios derechos y pienso que su vida no es facil. Cuba no es solo la bella isla que los turistas conocen.
RispondiElimina