lunedì 26 aprile 2010
A PROPOSITO DI ARROGANZA
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Si dice che il lupo perda il pelo, ma non il vizio…
Se applichiamo questo proverbio popolare al modo di fare di questa Amministrazione Comunale, l’esempio calza benissimo.
Infatti, udite udite, ancora una volta l’arroganza del Sindaco, unita alla mancanza di rispetto per le minoranze consiliari che rappresentano una buona fetta dei cittadini di Minerbio, si è espressa platealmente nella sua solita e sfacciata assenza di una benchè minima considerazione.
Ci siamo premuniti di informarvi infatti, tramite un precedente post, sui 10 punti all’ordine del giorno relativo al Consiglio Comunale di martedì 27/04/2010, ma oggi ad un solo giorno di distanza dall’evento il Sindaco ha pensato bene di aggiungere un nuovo punto.
In questo modo si impedisce all’opposizione di prendere ragionevolmente visione di ciò che, nell’interesse dei cittadini, andrebbe studiato nei minimi particolari.
Nella fattispecie, la gravità della prepotenza di Palazzo, è amplificata dal fatto che il punto in oggetto recita testualmente :
■ n. 11
ADOZIONE DI MODIFICA AL REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO (RUE) AI SENSI DELL’ART. 33 L.R. 20/2000.
(I.E.- Relatore: Borghi Claudio).
Si comunica che i documenti necessari per l’esame delle proposte all’Ordine del Giorno sono depositati presso l’Ufficio Segreteria.
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Cari concittadini, potete non credere a quanto scritto, ma purtroppo è la triste realtà.
Vogliono modificare il Regolamento Urbanistico, dandocene comunicazione il giorno prima del Consiglio Comunale.
Per esaminare le modifiche, che riguardano parecchi articoli del Regolamento, ovviamente non è sufficiente un solo giorno, e questo il Sindaco lo sa.
E’ necessario che i cittadini sappiano che questo modus operandi è oramai intrinseco e radicato nell’essenza stessa di questa Amministrazione, che oramai ha assunto caratteristiche riconducibili solo a stereotipi di tipo totalitario.
Il Sindaco si immedesima in un ruolo che trova similitudini sconcertanti e paradossalmente abiurate ufficialmente dalle alte sfere del suo stesso Partito di appartenenza, come a voler nascondere un passato che oramai la Storia ha palesato universalmente.
Il Sindaco perde il pelo ma non il vizio, proprio come tutti i suoi “compagni” di cammino, nel loro percorso di strafottente antitesi democratica, che si rifà ad un retaggio culturale intriso di stalinismo.
Il culto di personaggi come Togliatti, o Berlinguer, e di quanti hanno poi metabolizzato l’ideologia con cui nutrirsi durante la metamorfosi che ha prodotto i vari D’Alema, Delbono, i centri sociali, le sale Pd, e quant’altro, risulta oggi più che mai evidente a Minerbio, nell’interpretazione del Primo Attore locale.
Siamo spettatori di questa plateale dimostrazione di forza, che mira a spezzare le opposizioni, e che tenta affannosamente di mantenere a galla una nave che loro stessi stanno facendo affondare, lentamente ma inesorabilmente.
Peccato che sulla nave, come passeggeri, ci siano però i cittadini di Minerbio.
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Lista Civica
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