Riguardo alla foto del topo, è necessario considerare l’ovvietà del fatto che i ratti non stiano lì fermi a farsi fotografare, specialmente se allarmati dalla presenza umana, e che quindi non potendo fare appostamenti di ore per immortalarli, si sia scelto di rappresentarli con una immagine di repertorio facilmente individuabile su Internet.
Questo semplice ragionamento può essere capito da chiunque, anche dai meno dotati intellettivamente, ma sembra che il Sindaco e la sua Giunta al completo, con l’aiuto del giornalaio Matteo Radogna, stiano invece strumentalizzando questo particolare, esibendolo come anomalia e come falsità.
Incredibile !!
Il Primo Cittadino, evidentemente, non si è degnato di colloquiare con quell’agricoltore sul cui terreno passa la ‘fogna a cielo aperto’.
Ebbene, il contadino insieme alla sua consorte, potrebbero testimoniargli sia dei topi che delle nutrie, nonché dell’odore nauseabondo in cui è costretto a lavorare.
Quando il Sindaco ha tenuto la seduta farsa di Consiglio straordinario, sul posto, lo ha fatto dopo che una pioggia battente aveva imperversato per due giorni e due notti, e in condizioni di temperatura più bassa di quella media stagionale.
Inoltre bisogna sottolineare che , come se non fosse bastato, per pura coincidenza, la chiusa che alimenta il fosso era stata lasciata aperta da due giorni !
Va da sé che i liquami siano stati diluiti, e che l’odore si sia affievolito, pur rimanendo più che nauseabondo, nonostante tutto.
Lo stesso odore percepito dai presenti è quello che costrinse l’Amministrazione precedente (quella in cui Minganti era Assessore all’Urbanistica) a TOMBARE il tratto prospiciente le villette dell’insediamento abitativo interessato dal passaggio del canale-fogna a cielo aperto.
Ora io mi chiedo : se il percorso iniziale è stato chiuso a causa della PUZZA, il restante tratto all’aperto non dovrebbe puzzare ?
Tombandone una parte, non si è certo risolto il problema.
Mi sembra talmente ovvio che se qualcuno lo negasse mi farebbe dubitare della sua salute mentale !
Per quanto riguarda le nostre affermazioni riguardanti la situazione sanitaria ed il pericolo di malattie, sono riferibili all’ovvia ipotesi di una serie di fattori concomitanti presenti in un tale contesto.
Se il giornalista Matteo Radogna e il Sindaco Minganti, che hanno ‘ricamato’ su questa affermazione, allo scopo di far credere che ci si trovi in una situazione di procurato allarme, leggessero bene il post pubblicato, vedrebbero che si parla di una cosa ovvia :
Segnalare questa possibilità è doveroso nei confronti dei cittadini, mentre ignorare di prendere in esame la situazione contestuale è come minimo eticamente discutibile, soprattutto per chi svolge il ruolo di Amministratore Pubblico.
Forse il Mingranti manderebbe i suoi due figli a giocare fra liquami e “pungaze” ?
Allora mi chiedo : perché il Sindaco Minganti dall’alto del suo pulpito di Facebook ha negato tale palese situazione, cercando di ridicolizzare la nostra segnalazione ?
C’è forse qualche recondito motivo legato ad irregolarità commesse dai costruttori nel periodo in cui lui era Assessore all’Urbanistica, e mai sanate ?
Oppure è semplice disinteresse ?
Come mai il Sindaco agita convulsamente lo spauracchio del ‘procurato allarme’ , ma si rifiuta di divulgare la relazione dell’ispezione delle guardie ecologiche ?
Come mai le dichiarazioni di certa stampa, e in particolare degli articoli di Matteo Radogna, sembrano essere l’emanazione appassionata di una sua linea di difesa ?
Su ‘Il Resto del Carlino’ del 19/06/2010 infatti è emersa per l’ennesima volta una cronaca dei fatti che si sviluppa attraverso una interpretazione unilaterale, non oggettiva, e palesemente lesiva della Lista Civica, in quanto fuorviante, e incompleta.
Attribuire alla Lista un ‘procurato allarme’ sembra essere infatti lo scopo che trapela da questo insieme di cose, a partire dal dire che - cito testualmente - “il fosso potrebbe scatenare epidemie”.
E’ innegabile che certe patologie potrebbero essere scatenate da un insieme di situazioni contestuali, così come può accadere in qualsiasi fogna, sia chiusa che a cielo aperto, non è forse vero ?
Quale migliore coltura batterica, se non l’habitat delle fogne, può causare malattie ?
Le ipotesi ventilate nell’articolo, in cui si afferma che un animale può intervenire nella trasmissione di eventuali patologie, non sono fantascientifiche, ma questo non sottintende l’intento di allarmare la popolazione, checchè ne dica il Sindaco, ma solamente quello di informarla delle potenziali possibilità riscontrate in una situazione di degrado ambientale innegabile.
Io mi allarmo se il Sindaco e l’amico Radogna negano l’esistenza di una fogna a cielo aperto che è sotto gli occhi di tutti !!!
Aggiungo, in tema di malattie, che il Primo Cittadino ha emanato un’ordinanza in cui demanda alla Polizia Municipale il compito di vigilare e accertare sul ristagno di acqua, anche nei sottovasi dei giardini, pena il pagamento per i trasgressori di sanzioni che arrivano fino a 1500, 00 euro.
Vale a dire che se piove, e un sottovaso si riempie di acqua, il cittadino che ne è proprietario deve immediatamente provvedere al suo svuotamento… questa è la linea di difesa del Minganti contro la “febbre del Nilo”…
E che dire del canale oggetto del Consiglio Comunale straordinario ?
Corre parallelo all’insediamento boschivo di proprietà comunale…chi lo bonifica ?
Forse la Polizia Municipale sanzionerà il Comune stesso ?
Vedremo… " C.B.
FERMO RESTANDO CHE TUTTI ASPETTIAMO CON ANSIA GLI ESITI DEI RILIEVI (SPERANDO CHE VENGANO FATTI NEL PUNTO GIUSTO) PROPRIO PERCHE' IL NOSTRO SCOPO E' QUELLO DI FUGARE OGNI DUBBIO RIGUARDO LA POSSIBILE PERICOLOSITA' DEL FOSSO-CANALE DI CA' DE' FABBRI, riguardo il pensiero del cittadino C.B. sulla ZANZARA TIGRE sottolineiamo che il sindaco si è mosso con questa ordinanza perchè spronato da un appassionato intervento della Lista Civica Cittadini di Minerbio per Minerbio dello scorso autunno, in cui veniva palesato il totale immobilismo della giunta-mingranti nella lotta alla FEBBRE DEL NILO come venilato dai media regionali.
Ma a parte questo, si rileva da tutto ciò l’estremizzazione di un problema, politicizzato all’inverosimile dalla sinistra, che Minganti non ha minimamente tentato di risolvere, magari con assemblee pubbliche, chiedendo ai cittadini di esprimersi, o accettando le segnalazioni dell’opposizione.
Il canale è così e così deve restare !!
Addirittura i seguaci del Sindaco in occasione del Consiglio in loco hanno interpretato, come in un film del Guareschi, un ruolo che sembrava quello già visto di Peppone e Don Camillo, asserendo che gli odori della campagna erano migliori di quelli della città, e che l’acqua era sempre stata nera fin da quando loro erano giovani e facevano il bagno nei maceri.
Addirittura, in tale occasione, la tesi ricorrenteper i comunisti era quella che il segnalare un problema non era positivo per il paese, poiché poteva svalutare il prezzo di vendita delle abitazioni.
Avete capito bene !!
Bisogna ignorare il problema, anche se grave, perché le case potrebbero deprezzarsi !!
Comunque a breve ci sarà l’intervento dei Carabinieri per mezzo del N.O.E e dei N.A.S. che provvederanno a far luce sulla vicenda.
E ciò non si deve certamente al Signor Minganti che continua a negare il problema, circondato da una claque con le fette di salame sugli occhi e due tappi di sughero nel naso.
A prescindere da ciò, permangono le gravi responsabilità di un’Amministrazione che invece di fare proprie le segnalazioni o le proteste dei cittadini, non solo le ignora, ma usa metodi di terrorismo ideologico per contrastarli.
CAPITOLO "ALBERI MORTI NELLA FASCIA BOSCHIVA DI CA' DE' FABBRI":
Il Mingranti asserisce che un tale numero di alberi morti rientra nella casistica, in un nuovo insediamento boschivo, e che quindi è normale che siano morti.
Inoltre il Primo Cittadino sventolava un contratto stipulato con i vivaisti in cui leggeva che questi ultimi avrebbero garantito l’attecchimento degli alberi entro il periodo in cui loro stessi lo avevano in consegna e per il quale era necessario uno sforzo di concimazione e di irrigazione.
Quindi il Minganti, scaduto questo termine, ha pensato bene di interrompere la manutenzione, ed il risultato
è sotto gli occhi di tutti.
Immaginate di dover ottemperare ad un contratto in cui dovete dare da mangiare ad un bambino per due anni, accudirlo e curarlo per renderlo in grado di proseguire il percorso da solo.
Potrete constatare che la creatura crescerà in salute e si irrobustirà.
Dopo due anni provate a togliere improvvisamente al bambino ogni forma di sostentamento e ditemi quali risultati vi aspettate di ottenere !
Per gli alberi è la stessa cosa.
Le giovani piante si sono trovate, dopo un periodo di due anni, ad essere consegnate in salute ed in grado di proseguire autonomamente, al Sindaco Minganti.
Il caso ha voluto che l’annata sia proseguita poi con caratteristiche di media siccità, con temperature superiori alla norma stagionale, in cui non è quasi mai piovuto.
In simili circostanze è non solo ragionevole, ma palesemente ovvio, che un minimo di annaffiatura avrebbe dovuto essere fatto, ma evidentemente il Primo Cittadino non la pensa allo stesso modo.
Il risultato purtroppo è che tanti alberi manchino ora all’appello.
La coscienza ecologica di noi tutti si ribella al minganti, ma la sua Giunta compatta difende il Sindaco e il suo operato. Questione di opportunità, evidentemente...
In conclusione, nelle fattispecie, ci troviamo di fronte ad un insediamento boschivo in cui 72 alberi sono morti per incuria, e di lato al quale scorre un canale che è talmente maleodorante da aver costretto gli amministratori precedenti a tombarne una parte.
Domanda : tutto ciò va a vantaggio dei cittadini ?
Comunque, sembra quasi che la posizione di Minganti non sia più così apprezzata da chi lo ha voluto interprete di quel ruolo, a partire dal Soviet bolognese, e che lui, come reazione si agiti e si dimeni per dimostrare chissà che cosa.
Non si rende conto che continuando così si sta auto eliminando dalla scena politica : saranno coloro che lui ignora a decretarne la fine, e cioè i cittadini di Minerbio.
Di questo, almeno, nessuno può obiettare alcunchè.
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